Francesco Mele - anno scolastico 2008-2009
Francesco Mele - 09-05-2009
Il dilemma è: prevale il diritto allo studio o il limite di bilancio?

In questi giorni le scuole sono alle prese con gravi problemi di bilancio. Gli scarsi fondi per le supplenze per l'AS sono finiti e i docenti e il sostituito da DS coraggiosi che fanno prevalere il diritto allo studio e al buon servizio e DS che si attengono fedelmente alla copertura di bilancio e non nominano, adottando tutte le strategie possibili che però inevitabilmente vogliono dire meno scuola e meno servizi.

Allora che fare? Come devono comportarsi i CdI in un frangente come questo?personale ATA continua ad ammalarsi o ad infortunarsi, e allora che fare?
Francesco Mele - 14-03-2009
Far sparire del tutto il fondo per il funzionamento generale delle scuole, vuol dire l'anticamera della privatizzazione della scuola statale, perfettamente in linea con quanto previsto dal ddl Aprea. Non far pervenire alle scuole oltre 2 miliardi di euro già assegnati e promessi negli anni precedenti e, ciò che è più grave, già spesi dalle scuole, vuol dire strangolare le scuole come il più spietato degli usurai. Ridurre dell'80-90% i fondi per le supplenze vuol dire costringere le scuole al degrado del servizio nell'assolvimento di un diritto costituzionale che viene come minimo ridotto, se non pesantemente negato, e questo ha come effetto di far cadere pressoché a zero la fiducia dei cittadini nella scuola statale per realizzare quanto Calamandrei paventava più di 50 anni fa...
Francesco Mele - 10-03-2009
In una precedente segnalazione mi ero già occupato di cosa stia succedendo nelle scuole riguardo alla situazione di cassa; pare però che solo in pochi siano a conoscenza di tutto questo e molti di quelli che ne sanno qualcosa non hanno alcun interesse a fare informazione su questi temi, ma gli altri? Possibile che tra tutti coloro che sono da sempre attenti ai bisogni della scuola statale e alle condizioni per garantire la qualità minima, nessuno si accorga che è in atto la più brutale, repentina e drastica riduzione di fondi alle scuole che si sia mai verificata nella scuola italiana?
Sarà che ormai siamo assuefatti alla progressiva diminuzione dei fondi alle istituzioni scolastiche?
Francesco Mele - 14-02-2009
Nel mio consiglio di istituto son riuscito a far approvare la mozione che incollo sotto. Non è gran che, ma può essere una buona base per dare rilevanza mediatica alla disastrosa situazione di cassa delle nostre scuole.

Invito i docenti, gli ATA, gli studenti, i genitori che sono nei consigli di istituto a verificare nel bilancio preventivo (programma annuale 2009) a quanto ammontano i residui attivi (cioè i crediti delle scuole verso lo Stato o altri enti, che si trovano nel Mod. L). Il calo % del fondo supplenze dipende da quanto ha speso la scuola per supplenze brevi e saltuarie lo scorso anno. Il fondo funzionamento invece non è stato comunicato a nessuna scuola ma la cifra non è gran che e nella mia scuola è intorno ai 16.000 euro se non vado errato (ma l'ordine di grandezza è questo).

Come vedrete abbiamo deciso di promuovere una segnalazione collettiva a livello provinciale da parte delle scuole al Ministero. E se si estendesse la cosa a livello più generale?
Francesco Mele - 29-01-2009
Il mio DSGA ha fatto due conti e nella nostra scuola (scuola superiore) risulterebbero circa 22.000 euro in sede di previsione (sia docenti sia ATA e comprensivi degli oneri fiscali, cioè per chi ne capisce, il cosiddetto "lordo Stato"). Come si legge nella nota, tale somma iniziale potrà essere integrata in sede di monitoraggio con una nuova assegnazione che può essere al massimo il 50% di quella iniziale; nel caso della mia scuola sono 11.000 euro che aggiunti ai 22.000 iniziali fanno 33.000 euro per le supplenze brevi e saltuarie. Per le stesse supplenze, lo scorso anno abbiamo speso 101.000 euro!!!
Francesco Mele - 03-01-2009
Sono stufo di questa campagna diffamatoria nei confronti di un'intera categoria, quella dei docenti, che avrà senz'altro al suo interno comportamenti non difendibili - come in qualsiasi altra del resto - e deprecabili, ma non per questo è accettabile una tale opera di criminalizzazione come quella a cui stiamo assistendo.

Occorre allora rispondere con una serie di informazioni che i più sembrano ignorare.

Francesco Mele - 17-11-2008
Immaginate che le scuole superiori in tutta Italia decidano di fare un'assemblea di istituto tutte nello stesso giorno (diciamo il 18 dicembre 2008 giovedì), della durata delle lezioni di una giornata come prevede il Testo Unico (Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 artt. 12-14 ).

Immaginate che in ogni città le scuole superiori decidano di tenere tali assemblee in piazza, visto che quasi in nessuna scuola esistono spazi per tenere le assemblee alla presenza di tutti gli studenti.

Immaginate che l'oggetto di tali assemblee sia: "perché difendere la scuola statale" o "perché continuare la mobilitazione" o "perché non arrendersi" o qualcosa del genere.

Immaginate che i contributi possano essere in forma di lezioni magistrali di docenti o interventi di studenti universitari e medi, genitori, lavoratori, cittadini ...

Riuscite a immaginare l'impatto mediatico, praticamente a costo zero?
Francesco Mele - 04-11-2008
Tralascio la variegata campagna denigratoria avviata in grande stile già da troppo tempo contro tutto il personale della scuola e proseguita ultimamente con il fannullonismo del ministro Brunetta. Mi porterebbe via troppo tempo e potrebbe sembrare una difesa interessata.
Mi limiterò alle affermazioni che ho sentito in questo ultimo mese in trasmissioni e interviste che hanno offerto al governo una platea, spesso senza contraddittorio, per sostenere le tesi di una cosa che si ostinano a chiamare riforma ma che è solo una riorganizzazione del sistema scuola col fine apertamente dichiarato di risparmiare 8 miliardi di euro in tre anni.

Un esempio: in Italia ci sono più bidelli (159.000) che carabinieri (116.000), VERO, peccato che le caserme dei carabinieri siano circa 5000 mentre le scuole oltre 41.000 e che i bidelli dal 2000 al 2008 siano calati di oltre 10.000 unità, con gravi riflessi soprattutto sul ruolo di assistenza, sorveglianza e vigilanza all'interno delle scuole che i bidelli svolgono. Inoltre sempre a proposito dei bidelli si dice che c'è un bidello ogni due classi: a parte che facendo il rapporto viene circa 2,4 e non due, c'e da dire che questo parametro non tiene conto che moltissime scuole, oltre al tempo pieno, sono aperte anche al pomeriggio (come buona parte delle scuole superiori) e oltre (scuole serali) e che questo comporta inevitabilmente turnazioni per coprire a volte 16 ore di apertura della scuola come appunto avviene nelle scuole che hanno corsi serali. In questi casi non ha senso calcolare il numero di bidelli per classe ma prevale la copertura del tempo di apertura della scuola, e quindi appunto la sorveglianza, la vigilanza

Ma questo dei Carabinieri è un esempio significativo di come con questa campagna mediatica si sia voluto colpire l'immaginario collettivo: più pulitori di aule che difensori della sicurezza? Eppure non c'è alcun nesso logico tra le due figure, solo quello di tenere alto il valore della paura (la sicurezza) e basso quello della cura dei nostri giovani.
Francesco Mele - 03-11-2008
... Molti lamentano che i dirigenti scolastici impediscono l'approvazione di mozioni che condannano i provvedimenti del governo, dicendo che si tratta di leggi che vanno applicate e che la competenza per queste cose è dell'assemblea sindacale.

Ovvio dire che come in ogni situazione si tratta di rapporti di forza; sono innumerevoli i collegi che hanno approvato mozioni di condanna di questo o quel provvedimento del governo, come pure i consigli di circolo o di istituto, è sempre stato così e sempre sarà. Ma è sempre stato che ci siano dirigenti che puntino i piedi. In questi casi allora occorre stilare le mozioni in modo tale che vengano citate considerazioni che siano proprie delle competenze del collegio dei docenti che sono ...
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